sexta-feira, 15 de junho de 2018

PIER GIORGIO FRASSATI- 4 de 15

Una situazione sfortunata


PIER GIORGIO FRASSATI- spírit
Arael Magnus- canale

       Mi sono commosso molto quando ho letto questa pagina. È una situazione che, purtroppo, è stata ripetuta in tutto il mondo, in molte chiese, non solo quelle dei protestanti, ma anche nella Chiesa cattolica. Mi sono permesso di chiederti di ritrasmetterlo nella mia lingua, in modo che le persone possano conoscere il male che fanno, non considerando la condizione spirituale degli esseri.

PRESENZA DELLA  MADRE

        Quella notte, l'adorazione nel bellissimo tempio prometteva di essere molto fruttuosa. I luoghi, quasi tutti occupati, formavano un mosaico colorato. Il coro sintonizzato ha cantato un gioioso inno, lodando il Creatore. Il pastore, senza sapere perché, provò un brivido. "Sento lo Spirito Santo in me", disse ai suoi aiutanti, rivelando l'emulazione euforica. Non l'ha visto, ma come in tutti i servizi di culto e le riunioni religiose, c'erano anche fratelli disincarnati. C'erano molti, forse centinaia, che, con quel livello di predicazione, venivano a promuovere la necessaria comunione con Dio, nel rispetto della radice delle religioni.

        In mezzo a loro, apprensiva, ansiosa, una signora magra, che mostrava la postura, la semplicità, l'espressione, la sofferenza. Aveva lasciato il mondo carnale quasi dieci anni fa, dopo una lunga e dolorosa malattia, che affrontò da sola, in un manicomio vincenziano, dove rimase la carità, ma le risorse scarseggiavano per un trattamento adeguato. Aveva allevato tre figli, due giovani donne e un giovane, con l'eroismo e il coraggio che qualifica così tante donne dai miseri boschi, i cui mariti, in cerca di fortuna migliore, non tornano quasi mai. Le ragazze si sposarono presto, partendo per parassiti lontani. Il ragazzo, intelligente, ambizioso e spedito, non appena si vide un uomo, andò a San Paolo con le benedizioni e le preghiere di sua madre.

        Il tempo passava, le notizie scarseggiavano, finché un giorno, da solo nella sua capanna, ricevette una lettera, informandolo, che si era "convertita" e che si sarebbe dedicata alla chiesa. Non è mai tornato né ha scritto. Il desiderio, le preghiere, l'attesa solitaria e infinita erano tutti lì. Ora, nella sua semplicità, era riuscito nella casa spirituale del trattamento, dove era stato condotto dopo l'epilogo, a visitare il suo amato figlio, il cui cuore era spezzato, e le lacrime che gli rotolavano sul viso pallido , rugoso. Quanta emozione è arrivata nel tuo essere, in quel momento! Quanto orgogliosamente e felicemente quell'onore era per lei, quando vide il suo ragazzo, ora un uomo fatto, condurre un servizio, con così tante persone importanti, in un posto così bello. Non si trattenne e disse a tutti i compagni disincarnati che lo circondavano, che il pastore era suo figlio. "È lui, ragazzo mio ..." continuava a dire.

        È stata la ricompensa per tanti anni di angoscia, angoscia e solitudine. Era esultante, assorta da un piacere indicibile, il sapore della vittoria che tanto raramente le aveva offerto la vita, notando sullo schermo sentimenti, ogni passo, ogni gesto di suo figlio, così ben vestito, così distaccato ... autorità. "Che Dio ti benedica!" Ripeté felicemente.

        Il coro ha cessato di lodare. Ci fu un breve silenzio, e il pastore, con febbrile entusiasmo, iniziò una preghiera emotiva e fervida. Che belle parole, che saggezza, che forza! L'intero pubblico, numeroso, ha notato una vibrazione speciale quella notte. Lì, la lingua di Pentecoste era scesa in una sola volta, facendo sgorgare il verbo che produceva un brivido in tutti i cuori presenti. Lei, ansiosa e felice, si avvicinò il più possibile dal pulpito. Poteva sentire il respiro del suo amato figlio.


        Rapita, sapeva, tuttavia, che non era vista, ma avrebbe voluto esserlo. Voleva manifestarsi in qualche modo, rivelare la sua presenza e abbracciare, con tanto amore, colui per il quale aveva tanto pregato e che ora gli dava questa immensa gioia.
Nella parte principale del servizio, dopo un altro bellissimo inno al cielo, il leader annuncia, sudando, fiducioso: - "Fratelli ... in questo momento, nel nome di Gesù, stiamo andando alla catena della liberazione! Tutti coloro che hanno le loro vite strette in pugno, maledizioni e piaghe saranno ora in questo potente momento nel nome di Gesù, liberi da questi mali! "... e pregarono. La chiesa, unisono, intonò un forte inno, e una spruzzata di spiriti con espressioni miserabili, ma avvizzita, fu introdotta nell'atrio.

          Sicuro da sentinelle forti, hanno cercato di liberarsi, ma sono stati facilmente trattenuti. Alcune donne nel pubblico febbrile, eccitate da un'incontrollabile, traboccante medianità, furono prese da quelle entità sofferenti e, rotolando sul pavimento, pronunciò parole sconnesse. Al segnale forte e determinato del pastore, si arresero, prostrandosi, al delirio della chiesa vittoriosa!

        La madre, avvolta e colpita, stato a vivere intimamente il pieno godimento delle meraviglie celesti! Volevo parlare al figlio! Incapace di contenerlo, decise audacemente di unirsi a una giovane donna, che era in prima fila per ricevere un po 'di spirito. Non poteva più aspettare, poiché la fine del lavoro era già prefigurata. A causa della loro mancanza di abilità, sia nel corpo che nel ricevitore, non c'era sincronismo. La voce roca, infatti, somigliava a grugniti, ulula. Ma vide il pastore avvicinarsi. Con un dito puntato e con uno sguardo infuocato, gridò: "Nel nome di Gesù, allontanati da questo corpo, satana! Vai fuori di qui ... torna all'inferno, piccola porca! " -Gridò.

        Il medium, preso da una forza sconosciuta, si contorse, minacciando di avanzare. In verità, era solo una madre che voleva abbracciare un figlio tanto desideroso e distante. Con più clamore e fede, il pastore ha rinforzato l'ordine: "Fuori di qui, piccola porca! Allontanati da questa sorella, satana ... nel nome di Gesù, vai nel profondo ... "-

       Immediatamente, una bruta sentinella si avvicina. Con la violenza, inizia la donna che piange, quel corpo preso in prestito per un momento. Vedendo la giovane donna svenire, arresa, dominata, la chiesa esplose in applausi, giubilo, alleluia! Il pastore, raddrizzando il colletto, con la sua Bibbia in cima, gridò la vittoria nel nome del Signore! Oh ... Gloria! " Proclamò...

        Alcune stelle punteggiavano il manto celeste dell'ebano con la luce della luna, ma con una luce del tempo che accade alla pioggia. Euforica, la caravana dei visitatori spirituali è tornata nelle regioni di cura, in un intenso commento al culto, sul coraggio e il potere dell'intellorato del pastore. Anche la signora, semplice, segnata dallo slancio di grande amarezza, si alzò.
         Un vento gelido ha tagliato i cieli a raffiche, anticipando l'avvicinarsi dell'inverno.           Nel cuore di una madre, le lacrime commosse hanno riscaldato, ancora una volta, una speranza infinita.

Per lo spirito di Edith Cruz 

                          Pagina ricevuta dal medium Arael Magnus, al Celest - Centro Spiritista Luce in La  Strada, il 14 dicembre 2008. 
Fundoamor - Fondazione Operazione de Amparo e Orientação - Sabará MG- 

Arael Magnus quando recebia a mensagem
fundoamor@gmail.com



Uma situação lamentável


Pier Giorgio Frassati- espírito
Arael Magnus- Canal

        Fiquei muito emocionado quando li esta página, há alguns anos atrás. É uma situação que, infelizmente, tem se repetido em todo o mundo, em muitas igrejas, não apenas nas dos protestantes, mas também na Igreja Católica. Eu me permiti pedir-lhe para retransmiti-la na minha língua, para que as pessoas possam conhecer o mal que fazem, não considerando a condição espiritual dos seres.

PRESENÇA DE MÃE

        Naquela noite, o culto no belo templo prometia ser bem proveitoso. Os lugares, quase todos ocupados, formavam um mosaico colorido. O coral afinado cantava um hino alegre, louvando o Criador. O pastor, sem saber porquê, experimentava viva emoção. -” Sinto o Espírito Santo em mim”- dizia ele aos seus auxiliares, a revelar eufórica emulação. 
        Ele não via, mas, como em todos os cultos e reuniões religiosos, ali estavam também irmãos desencarnados. Eram muitos, talvez centenas, que nivelados com aquele teor de pregação, vinham promover a necessária comunhão com Deus, na observância da raiz do religare.

        No meio destes, apreensiva, ansiosa, uma senhora magrinha, demonstrando pela postura, simplicidade, e na expressão, sofrimento. Havia partido do mundo carnal há quase dez anos, após longa e dolorosa enfermidade, o que enfrentou sozinha, num asilo vicentino, onde caridade sobrava, mas recursos escasseavam, para um tratamento adequado. Criara três filhos, duas moças e um rapaz, com o heroísmo e bravura que qualifica tantas mulheres do sertão miserável, cujos maridos, indo em busca de melhor sorte, quase sempre não retornam. As meninas cedo se casaram, partindo para plagas distantes. O rapaz, inteligente, ambicioso e despachado, logo que se viu homem, rumou para São Paulo, com as bênçãos e rezas da mãe.

        O tempo passou, as notícias se escassearam, até que um dia, sozinha em seu casebre, recebe uma carta, informando ele, que se “convertera” e que iria se dedicar à igreja. Nunca mais voltou, nem escreveu. Ficaram a saudade, as rezas, o solitário e interminável esperar. Agora, recomposta em sua singeleza, conseguira no lar espiritual de tratamento, para onde fora conduzida após o desenlace, a permissão de visitar o querido filho, cuja saudade partia o coração, fazendo doer, de quentes, as lágrimas que lhe rolavam pela face esmaecida, enrugada. Quanta emoção invadia seu ser, naquele instante! Como lhe corava a honra daquela ocasião, orgulhosa e feliz, ao ver o seu menino, agora homem feito, dirigindo um culto, com tanta gente importante, num lugar tão bonito. Não se continha, e dizia a todos os companheiros desencarnados que estavam a seu redor, que aquele pastor, era seu filho. -”É ele, meu menino…” -dizia sem parar.

        Era aquela a recompensa por tantos anos de distância, angústia e solidão. Exultante, absorvia com indizível prazer, o sabor da vitória que tão poucas vezes lhe oferecera a vida, anotando na tela dos sentimentos, cada passo, cada gesto de seu filho, tão bem vestido, tão destacado… autoridade. -“Que Deus te abençoe!”- repetia, feliz.
         O coro cessou o louvor. Fez-se um breve silêncio, e o pastor, em febril entusiasmo, iniciou uma emocionada e fervorosa oração. Que belas palavras, que sabedoria, que força! Toda a platéia, numerosa, percebeu uma vibração especial naquela noite. Ali, a língua do Pentecostes baixara de vez, fazendo jorrar o verbo que produzia estremecimento em todos os corações presentes. Ela, ansiosa e feliz, se aproximou o quanto pode do púlpito. Chegava a sentir a respiração de seu tão amado filho.
         Extasiada, sabia porém, que não era vista, mas gostaria de sê-la. Queria se manifestar de alguma maneira, revelar a sua presença, e abraçar, com muito amor, àquele por quem tanto orara e que agora lhe propiciava essa imensa alegria.
         Na parte principal do culto, após mais um belo hino em louvor aos Céus, o dirigente anuncia, suado, confiante:- “Irmãos…neste momento, em nome de Jesus, vamos para a corrente de libertação! Todos os que estiverem com suas vidas sendo atravancadas pelos encostos, pelas maldições, pelas pragas, ficarão agora, neste instante poderoso, em nome de Jesus, livres desses males!”… e orava. 
        A igreja, uníssona, entoou um hino forte, e uma leva de espíritos com expressões ruins, porém mirrados, foi introduzida no salão. Seguros por sentinelas vigorosos, tentavam se desvencilhar, mas eram facilmente contidos. Algumas mulheres na platéia febril, excitadas por mediunidade incontrolável, transbordante, eram tomadas por aquelas sofridas entidades, e rolando no chão, proferiam palavras desconexas. Ao sinal poderoso e determinado do pastor, se rendiam, prostrando-se, para o delírio da vitoriosa igreja!


         A mãe, envolvida e impressionada, experimentava intimamente o pleno gozo 
das maravilhas celestes! Queria falar com o filho! Sem que nada a pudesse conter, decidiu, destemidamente, se incorporar em uma jovem, que na fila da frente se posicionava de modo a receber algum espírito. Não podia esperar mais, pois já se prenunciava o fim dos trabalhos. Devido à pouca habilidade das duas, -incorporada e receptora-, não havia sincronismo. A voz rouca, na verdade, se assemelhava a grunhidos, urros. 
        Mas, ela viu assim mesmo o pastor se aproximar. Com o dedo em riste, e com o olhar esfogueado, ele bradou:- ” Em nome de Jesus, afasta-te desse corpo, satanás! Sai daqui diabo… volta para o inferno, capeta!”- vociferou..

         A médium, tomada por força desconhecida, contorcia-se, ameaçando avançar.             Em verdade, era apenas uma mãe querendo abraçar ao tão saudoso e distante filho. Com mais retumbância e fé, o pastor reforçou a ordem;-” Sai daqui, capeta!                   Afasta-te dessa irmã, satanás…em nome de Jesus, vá para as profundezas…”-

         Imediatamente, um brutamontes sentinela se aproxima. Com violência arranca a já chorosa mulher, daquele corpo tomado de empréstimo por instantes. Vendo a jovem se desfalecer, rendida, dominada, a igreja se prorrompe em aplausos, júbilo, aleluias! 

         O pastor, ajeitando o colarinho, com a Bíblia ao alto, bradava a vitória, em nome do Senhor! Oh… Glória!- proclamava.

         Algumas estrelas pontilhavam de luz o ebânico manto celeste, sem luar, mas com um brilho próprio do tempo que sucede à chuva. Eufórica, a caravana de visitantes espirituais retornava às regiões de tratamento, em intenso comentário sobre o culto, sobre a valentia e poder do intimorato pastor. 
        A senhora, simples, marcada pelo acicate de grande amargura, subia também. Um vento frio cortava os céus, em rajadas, prenunciando a proximidade do inverno. Num coração de mãe, lágrimas pungentes aqueciam, mais uma vez, uma infinita esperança.

Pelo espírito de Edith Cruz Felice 

Página recebida pelo médium Arael Magnus, no Celest- Centro Espírita Luz na Estrada, em 14 de Dezembro de 2008. 
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quarta-feira, 13 de junho de 2018

Pier Giorgio espírito

PIER GIORGIO FRASSATI-  spírito- 3 de 15



     
       TERROR NA IGREJA - O SUDÁRIO DE TURIM - 

UMA COLCHA DE FALSIDADES


        Quem não conhece a Catedral de São João Batista, em Turim, deveria fazê-lo. É uma grande construção, imponente, com bela disposição arquitetônica, e na  qual estão presentes muitos marcos da história da cidade. Fiquei lá, como espírito vigilante, fiiscal e orientador (quando podia) por 50 anos exatos, conforme combinado. 
Agora, ou seja, desde fevereiro deste ano de 2018, estou na Colônia do Alfa, onde espero conseguir a suficiência de bônus para alcançar alguns objetivos, dentre os quais, voltar à carne, de preferência na mesma Turim, terra que eu amo e a quem muito devo.
Muitos episódios interessantes vivi aqui. Minha presença, no entanto, não se deve a méritos meus, a atos santificantes, conduta exemplar, (que não os tive para justificar isso), mas às "generosas e espontâneas" ofertas financeiras feitas por Alfredo, meu pai. Não fossem elas, certamente, seria eu hoje figura totalmente apagada, insignificante, sem qualquer importância. Mas, com a finalidade em acertar contas de um passado remoto....
        Confesso que pude aprender muito, e descobrir caminhos, que, permitindo Deus, empreenderei a busca, caso me seja concedida, conforme desejo, a nova experiência.   
       Refiro-me à Igreja, como base de uma sociedade que precisa enxergar os trilhos eternos da alma, e abandonar muitas leviandades, muitos desvios e enganações. Não há necessidade disso. O Evangelho de Jesus é muito rico, a permitir que todos possam crer e conceber um aperfeiçoamento individual e coletivo (familiar, social), sem precisar fantasias, mentiras, falsificações, engôdos.
As Bem Aventuranças nomeadas por Jesus, no Sermão da Montanha, são, em resumo, um roteiro seguro e infalível para que consigamos evoluir rumo a Ele, no caminho de nosso aperfeiçoamento.
Por bondade do Papa Francisco fui nomeado como o "beato das Bem Aventuranças", e isso me alegra, conforta meu coração, mas traz-me também a consciência de que não mereço a comenda. No entanto, persigo, e conclamo todos a fazê-lo, na observância destas santificantes recomendações.
         Encontramo-las no Evangelho de Mateus V - 1 a 10:

        "Bem aventurados os pobres de espírito, porque deles é o reino dos céus.                    "Bem aventurados os mansos, porque possuirão a terra.                                                "Bem aventurados os que choram, porque serão consolados.                                        "Bem aventurados os que tem fome e sede de justiça, porque serão saciados.              "Bem aventurados os misericordiosos, porque alcançarão misericórdia.                        "Bem aventurados os puros de coração, porque verão a Deus.                                      "Bem aventurados os pacíficos, porque serão chamados filhos de Deus.                        "Bem aventurados os que sofrem perseguição por amor à justiça, porque deles é o reino dos céus." 
        São conceitos simples, mas abrangentes, sem mistérios, sem fenômenos, sem mágicas, orientando, com Divina sabedoria, os nossos passos, rumo a Deus.
       Mas, para minha surpresa, não encontro estas preciosidades nas igrejas, nas homilias, nos cursos, nos cartazes, nas pregações, e o que é pior, no próprio comportamento de sacerdotes, autoridades da religião, e muito menos no dos fiéis.
       Vejo, com tristeza, a utilização algumas vezes, das assertivas de Jesus, para justificar atos e práticas erradas, danosas, fora dos Evangelhos. Fazem paródias, cópias, adulterações, tentando usar o belo discurso do Monte, em estacas de apoio a interesses mesquinhos, indução ao fanatismo, deturpação de seus significados.
        Não vi, em nenhum lugar da igreja, (aliás, em nenhuma igreja) esses degraus de elevação. Mas vi os cofres... e é impressionante como eles aparecem! Só na São João Batista passam de 20. São cofres das indulgências, as espórtulas, o mercado com a Fé. E com altas tecnologias. Aboliu-se a parafina e as velas são eletrônicas. E tem as medalhas, as estampas, além, claro, do maior absurdo que são as lojas de souvenires... uma aberração! Mercado milionário, que movimenta muito dinheiro, muito ouro, muita riqueza material... desvios...em nome de Deus!

        A EXPLOSÃO DA IGREJA


Arael em Peschiera Dal Garda- Itália- logo
após a recepção da mensagem
        No ano de 2016, mês de agosto, mais ou menos 3 e meia da tarde, algumas pessoas estavam em visita à Igreja de São João Batista. Naquela tarde, por volta das 18 horas haveria missa. Eu estava, como aliás fiz durante meio século, a postos, defronte ao meu "túmulo", tentando orientar pessoas (na carne ou não) sobre os pedidos, as rogativas, as promessas, sobre o desespero, de muitos que imaginavam conseguir graças através de mim.               Claro, dentro de minhas limitações eu procurava recolher os pedidos, e de alguma maneira pedir a intercessão de superiores para ajudar aos que pediam.
       No entanto, apesar de bem frequentado, o meu espaço não era o mais requisitado pelos que ali se dirigiam. O que atraía (atrai) mais gente é o altar onde está guardado o Santo Sudário, La  Síndone. Milhares de pessoas, todos os anos se ajoelham diante do pavilhão, com suas preces, pedidos e doações. É gente de todo lado, de todos os cantos do planeta, que ali vão reverenciar aquilo que chamam de relíquia.
         Naquela tarde, com movimento normal, chamou-me a atenção um jovem senhor, mais ou menos 30 anos, de barba comprida, com uma blusa preta, de frio, daquelas com almofadas, com expressão carregada, tensa. Passou por mim sem qualquer desvio de olhar. Foi até o local onde está o Síndone, e, como não podia se aproximar muito (já que naquele instante havia uma pequena caravana de visitantes ouvindo explicações de um guia), assentou-se no banco ao lado. Quando se assentou percebi uma movimentação incomum, de muitos guardiães do templo, que se encostaram no rapaz, e começaram a argumentar com os três acompanhantes espirituais que o seguiam. 
        Havia, com certeza, algo de anormal, naquele visitante. Entre eles chegou uma senhora, mais baixa, que vim saber depois ser a mãe do jovem. Eles conseguiram fazer com que o visitante adormecesse, como se estivesse anestesiado, Ali ele ficou por bastante tempo, mais de uma hora, e só acordou quando a missa já estava no meio. Levantou-se, meio atordoado, mas, voltou-se para a porta por onde entrara e  foi embora.
        Vim saber, por guardiães da casa, que era um afegão, muçulmano, e que trazia amarrado ao corpo um cinturão com muitas bombas e granadas. Pretendia se explodir junto ao esquife onde fica o Síndone. Seria um ataque terrorista, estupidez que tem sido cometida por fanáticos, em diversas partes do mundo, revelando a pobreza espiritual, os males do fundamentalismo, o perigo da radicalização. Foi dissuadido do maligno intento por companheiros e por sua própria mãe, que informava a ele, (via intuição) que as bombas não afetariam o cofre onde estaria depositado o manto, e que seria uma inócua manifestação, que cairia no ridículo ao ser deflagrada, por não atingir os propósitos do terrorista.

        Os fluidos estupefacientes levaram-no ao pesado sono por longo tempo. Essa técnica, segundo me informaram os guardiães da Igreja, tem sido utilizada com muita frequência, e tem reduzido em mais de 80 por cento o número de atentados, sobretudo em templos religiosos em toda a Europa e Ásia. Interessante é que o desenvolvimento da prática de indução e aprisionamento mental, se deve a um extraordinário avatar líbio, Mohamed Assuhi, que é também muçulmano. Esclareça-se que a grande maioria dos profitentes do Islã não aceitam, não apoiam e combatem veementemente a atividade terrorista assassina. A técnica foi usada em templos famosos, como na Sacre Coeur em Paris e na Sagrada Família, em Barcelona. Hoje estas igrejas possuem um sistema de rastreamento e triagem na entrada dos visitantes, alertados que foram quanto aos atentados.




        O SÍNDONE NÃO É VERDADEIRO?

        Muita história se conta em torno do Sudário, que é guardado como relíquia pela igreja, reverenciado pelo Vaticano e fiéis. Claro que não é uma peça que serviu para cobrir o corpo de Jesus, e a insistência em manter esse "fabuloso" caso se prende exclusivamente a razões econômicas e à renda que ele traz. Mera especulação comercial. Como faz em muitas oportunidades, a direção católica prefere ignorar a verdade e cria todas as situações, que induzem a ingênuos fiéis a uma crença na mentira. 
        Não há necessidade disso e nada justifica essa postura por parte de quem quer que seja. Mas, até que se esgotem todas as barricadas de fogos de artifício, continuarão a fazer barulho. Repetem erros históricos e vergonhosos, e prosseguem em suas historietas e camuflagens. Casos como os de Galileu Galilei, Joanna D'Arc, Giordano Bruno e centenas de outros não servem de exemplo, apesar do evidente ridículo. A cobiça, a mercantilização da fé, fazem prosseguir a sanha fantasiosa. A sustentação dessa tramoia poderá ser eternizada, se por uma desventura, outro ataque terrorista ocorrer e não for contido.



        A VERDADE SOBRE  "LA SINDONE"-

        Por volta de 1450, um lençol com marcas, que se supunham ser a mortalha que teria envolvido o corpo de Jesus, passou a ser propriedade de Luiz de Savoia, importante membro de influente clã da Idade Média. Este tinha sido comprado o pano de Margherita de Charny, viúva de Humberto de Villersexel, devido à grave crise financeira desta.  
      Margherita havia levado o manto para o castelo de seu marido, então Conde de La Roche, em 1415, devido às pilhagens ocorridas na Guerra dos Cem Anos, Ela retirou o sudário da Colegiata de Lirey e o guardou, sorrateiramente, no castelo de seu marido, no povoado de Saint Hippolyte-sur-le Doubs. 
        Mas este mesmo lençol havia sido motivo de escândalo já por volta de 1390, em denúncia feita pelo bispo Pierre D'Arcis, que espalhou a notícia em édito, de que a "venerada relíquia", era na verdade uma fraude, tendo sido fabricada por um pintor, seu conhecido. O manifesto foi enviado em carta ao então "antipapa" Clemente VII, de Avignon, que descrevendo o manto com precisão de detalhes, denuncia a falsificação, por confissão do pintor que o fizera. 
       No entanto, ao contrário do esperado, Clemente declarou a relíquia como sagrada (pelo resultado financeiro que rendia) e passou a oferecer indulgências a quem peregrinasse para ver o "Santo Sudário". Anteriormente o próprio rei Carlos VI, da França, por recomendação de Henrique de Poitiers, arcebispo de Troyes já havia declarado o manto como uma enganação. Mas a decisão de Clemente fez reviver a crendice popular, e o aceno do "perdão dos pecados", trazendo a plateia ávida e inconsciente, de volta.

        Com os Savoia, o manto ficou por mais de 500 anos, sendo transferido no Século XVI para Turim. Em 1983, o ex-rei italiano Humberto II fez a doação à Santa Sé, em Portugal, onde estava exilado, aproveitando-se de uma visita feita pelo Papa João Paulo II. 
      No início do Século XVI, 1508, a mando dos Savoia, foi encomendada uma restauração ao famoso pintor florentino, Leonardo Da Vinci. Este, vendo a infantilidade das marcas e da pintura grosseira, além da deterioração inevitável, decidiu ele mesmo, elaborar um sudário "autêntico". Usando técnicas que já experimentara em outras obras, e tendo recebido do "império aquemênida" uma bela peça de linho, tecido e cozido um século antes, Leonardo da Vinci elaborou o atual sudário, que se encontra (às vezes) na Catedral de Turim. A encomenda feito pelos Savoia chegou em embarcação especial no porto de Gênova. E, seguindo à risca as recomendações, tornou a peça semi-acheiropoieta, ou seja não feito por mãos humanas, mas completado por elas.

        A TÉCNICA DE DA VINCI

        O tecido recebido media cerca de 5,20 ms X 1,35 e possui uma característica especial, pois apesar de denso é reflexivo e impermeável. Construída em local adequado, próxima a Florença, foi erguida uma grande "Câmera Obscura", nos moldes e padrões já usados na antiguidade, pelos egípcios, 30 anos AC. Com o cadáver de um soldado morto em queda de cavalo, Da Vinci procedeu à marcação das chagas da crucifixão, frente e verso, e, como se fosse uma fotografia, impregnou a imagem de frente e de costas, usando sulfato argênteo, como reagente. 

      Usando sangue humano (ao qual tinha acesso em suas experiências para definições anatômicas e musculares) e dissecações, fez as marcas das chagas nos lugares definidos. Importante observar que foram usados dois ou três tipos de sangue talhados, o que pode ser comprovado na análise das marcas de sangue AB na parte superior, e O e A nas partes inferiores da peça. 

        Para finalizar a obra, no entanto, era preciso a colocação de rosto, já que o do cadáver usado não se prestaria a isso, devido ao inchaço e feições não agradáveis.           
     Seguindo sua natural vaidade, evidenciada pelo superego, o pintor colocou no obturador da câmera obscura, o molde de seu próprio semblante! Assim, o que nós vemos no "Santo Sudário", ao invés da réplica da face de Jesus, é a cara de Leonardo da Vinci, então com cerca de 60 anos de idade!

        Já se observou, tecnicamente, a desproporção entre o rosto e o corpo do sudário de Turim. Isso se deve à altura do cadáver, maior que Da vinci cerca de 15 centímetros, o que explica a distorção.

        Um detalhe que precisa ser acentuado é que estes dados são do conhecimento de quase todo mundo clerical, com certeza por grande parte do Vaticano, inclusive dos Papas João Paulo II, Bento XVI e do atual, Francisco. Como também é de ciência geral, a existência de pelo menos quatro cópias reais do Sudário de Turim, feitas à partir do negativo da foto tirada por Secondo Pia, no início do Século XX. Foi por um processo inverso ao usado por Da Vinci, claro.

         Só para ilustrar, deve-se ressaltar que Leonardo Da Vinci, além de místico, era inventor, pesquisador, cientista, além de extraordinário pintor. Mas, ultra vaidoso, e adorador de si próprio. Idolatrava-se! Tanto que, também já se sabe, seu rosto aparece com destaque em duas de suas principais obras, sendo Jesus na Santa Ceia e é o rosto dele mesmo, o que aparece com o corpo de Catarina, em seu quadro Mona Lisa!

        "La Sindone" é pois, uma grande obra de um dos maiores pintores que a Humanidade já conheceu, e por isso é muito valiosa. Mas que, como eu, não deve ser colocada nas relíquias para adoração de ingênuos, e precisa ser "restaurada" para sua condição de obra de arte, (no meu caso, de simples fiel) como as que existem em número excessivo nas igrejas, no mundo todo, sem justificar as espórtulas e doações feitas, como se fossem obras santificadas. 
        Espera-se um pouco de HONESTIDADE, pelo menos!

        As Bem aventuranças, os ensinos de Jesus têm muito mais valor que os panos, os engodos, as fantasias. É isso que precisa prevalecer.

                                         Pier Giorgio Frassati- espírito

        Mensagem recebida em 29 de março de 2018, em Peschiera Del Garda,- Itália, pelo canal Arael Magnus Lazarotti.

Fundoamor- Fundação Operatta de Amparo e Orientação
Tradução, adaptação e transcrição por Estevão Silva Morais- 
Edição e montagem- Francisca Jerome Avignon
Projeto Alfa- Almas Libertas Francisco de Assis
Coroa Vermelha- Bahia



Fotos da Web-
Contatos com Arael Magnus pelo fundoamor@gmail.com



TEXTO ORIGINAL  EM ITALIANO


TERRORE DELLA CHIESA - LA SÍNDONE DI TORINO 

IL COLTRE DI FALSITÁ

        Chi non conosce la Cattedrale di San Giovanni Battista a Torino, dovrebbe farlo. Si tratta di un bello edificio, imponente, con una singolare architettura, e in cui sono presenti molti punti di riferimento della storia della città. Sono rimasto lì, come spirito vigile, guida e istruttivo (quando potevo) per esattamente 50 anni, come d'accordo.
      Ora, cioè, da febbraio di quest'anno del 2018, sono nella Colonia di Alfa, dove spero di ottenere la sufficienza dei bonus, per raggiungere alcuni obiettivi, tra cui, per tornare alla carne, preferibilmente nella stessa Torino, terra che amo e Devo davvero.
        
        Molti episodi interessanti che ho vissuto qui. La mia presenza, tuttavia, non è dovuta ai miei meriti, agli atti santificanti, alla condotta esemplare, che non ho dovuto giustificare, ma alle offerte "generose e spontanee" fatte da Alfredo, mio padre e mia cara sorella Luciana. Se non fosse per loro, sarebbe certamente io oggi, una figura totalmente cancellata, insignificante, irrilevante. Ma, con lo scopo di sistemare i conti di un passato remoto, Sono qui.

        Confesso di aver potuto imparare molto e di scoprire modi in cui, permettendo a Dio, intraprenderò la ricerca, se la nuova esperienza mi sarà concessa come vorrei. Mi riferisco alla Chiesa, come base di una società che ha bisogno di vedere i sentieri eterni dell'anima e di abbandonare molte frivolezza, molte deviazioni e inganni. Non ce n'è bisogno. Il Vangelo di Gesù è molto ricco, permettendo a tutti di credere e di concepire un miglioramento individuale e collettivo (familiare, sociale), senza bisogno di fantasie, bugie, falsificazioni, inganni.

        Le benedizioni nominate da Gesù nel Discorso della Montagna sono, in sommario, una sceneggiatura sicura e infallibile, in modo che possiamo evolverci verso di Lui, nel modo della nostra perfezione.

        Con la gentilezza di Papa Francesco fu nominato Beato delle Beatitudini e mi rallegra, conforta il mio cuore, ma mi dà anche la consapevolezza di non meritare il riconoscimento. Tuttavia, inseguo, e invito tutti a farlo, l'osservanza di queste raccomandazioni santificanti. Li troviamo nel Vangelo di Matteo V-1 a 10:

"Beati i poveri in spirito, perché il loro è il regno dei cieli."
"Beati i mansueti, perché erediteranno la terra". 
"Beati quelli che piangono, perché saranno consolati." 
"Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati."
"Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia."
"Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio."
" Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio."
"Beati coloro che sono perseguitati per causa della giustizia, perché di loro è il regno dei cieli".

        Sono concetti semplici ma completi, senza misteri, senza fenomeni, senza magia, che guidano, con la saggezza divina, i nostri passi, verso Dio.
        Ma con mia sorpresa, non trovo queste cose preziose nelle chiese, nelle omelie, nei corsi, nei manifesti, nella predicazione e, peggio, nello stesso comportamento dei sacerdoti, delle autorità religiose e anche meno dei fedeli.

        Vedo con tristezza l'uso delle affermazioni di Gesù a volte per giustificare pratiche e atti sbagliate e dannose al di fuori dei Vangeli. Fanno parodie, copie, adulterazioni, cercando di usare il bellissimo discorso del Monte, in sostegno di piccoli interessi, induzione al fanatismo, falsa rappresentazione dei loro significati.

        Non ho visto, in nessun luogo della chiesa, -in nessuna chiesa-, quei gradini di elevazione. Ma ho visto i forzieri ... ed è imprudente come sembrano! Solo in San Giovanni Battista ce ne sono più di 20. Sono casse di indulgenze, di spatole, di mercato con la Fede e di alte tecnologie. La paraffina è stata rimossa e le candele sono elettroniche. E ci sono le medaglie, le stampe, inoltre, ovviamente, la più grande sordità dei negozi di souvenir ... una crisi! Mercato milionario, che muove molto denaro, molto oro, molta ricchezza materiale ... deviazioni!           

                                            L'ESPLOSIONE DELLA CHIESA
Arael a Peschiera il giorno della
ricezione del messaggio

        Nell'anno 2016, il mese di agosto, le tre e mezzo, alcune persone sono state visitando la Chiesa di San Giovanni Battista. Quel pomeriggio, alle 18, ci sarebbe stata la messa. Ero, come del resto ha fatto per mezzo secolo, i posti, davanti al mio "tomba", cercando di guidare le persone (in carne ed ossa o meno) sulle richieste, sollecitazioni, promesse, preghiere, sulla disperazione di molti che pensavano ottenere attraverso me. Naturalmente, entro i miei limiti ho cercato di raccogliere le richieste, e in qualche modo chiedere l'intercessione dei superiori per aiutare coloro che ha chiesto.
        Tuttavia, anche se ben frequentato, il mio spazio non era il più richiesto da coloro che vi si recavano. Ciò che ha attirato (disegna) maggior numero di persone è l'altare in cui viene guardato la Sacra Sindone. Migliaia di persone ogni anno in ginocchio, davanti al padiglione, con le loro preghiere, richieste e donazioni. Si tratta di persone provenienti da tutto il mondo, provenienti da ogni angolo del pianeta, che non ci sarà venerare quello che chiamano reliquia.

        Quel pomeriggio, con il movimento normale attirato la mia attenzione un giovane gentiluomo, di circa 30 anni di lunga barba con una camicetta nera, per il freddo, quelli con cuscini, con la carica, espressione tesa. Mi ha passato senza una traccia di sguardo. Andò al luogo in cui la Sindone è, e come non ho potuto avvicinarsi troppo (da quel momento c'era una piccola carovana di visitatori ascoltano le spiegazioni di una guida), e si sedette sulla panca accanto. Quando divenne notato una mossa insolita, molti custodi del tempio, che ha toccato il ragazzo, e ha iniziato a discutere con i tre compagni spirituali che lo hanno seguito. C'era sicuramente qualcosa di insolito, quel visitatore. Tra loro è venuto una signora, spírito, più bassa, sono venuto a sapere in seguito essere la madre del giovane. Riuscirono a far addormentare il visitatore, come se fosse anestetizzato, Ali rimase a lungo, più di un'ora, e si svegliò solo quando la Messa era già nel mezzo. Si alzò, stordito, ma si voltò verso la porta attraverso la quale è entrato e uscito.
        Sono venuto a sapere, dai guardiani della casa, che era un afgano, un musulmano e che indossava una cintura con molte bombe e granate legate al suo corpo. Voleva esplodere vicino alla barca dove si trova la Sindone. Sarebbe un attacco terroristico, una stupidità commessa da fanatici, in varie parti del mondo, che rivela la povertà spirituale, i mali del fondamentalismo, il pericolo della radicalizzazione. Fu dissuaso dal tentativo malvagio dei suoi compagni e di sua madre, che lo informarono (tramite intuizione) che le bombe non avrebbero influenzato la volta in cui sarebbe stato deposto il mantello, e che sarebbe stata una manifestazione innocua che sarebbe caduta in ridicolo allo scoppio, per non aver conseguito gli scopi del terrorista.
        I fluido narcotici lo hanno spinto a dormire a lungo. Questa tecnica, come mi hanno informato i guardiani della Chiesa, è stata usata molto frequentemente e ha ridotto di oltre l'80 per cento il numero di attacchi, specialmente nei templi religiosi in Europa e in Asia. Interessante è il fatto che lo sviluppo della pratica dell'induzione e della detenzione mentale è dovuto a uno straordinario avatar libico, Mohamed Assuhi, anch'egli musulmano. Va notato che la stragrande maggioranza dei profittatori dell'Islam non accetta, non sostiene e combatte vigorosamente attività terroristiche criminali. Veniva usato nei famosi templi, come il Sacro Cuore a Parigi e la Sagrada Familia a Barcellona. Oggi queste chiese hanno un sistema di tracciamento e smistamento all'ingresso dei visitatori, avvisati che sono arrivati fino agli attacchi.
         


                                                IL SYNDONE NON È VERO?

        Un sacco di storia è raccontata in tutto il sudario, che è conservato come una reliquia dalla chiesa, venerato dal Vaticano e fedele. Naturalmente non è un pezzo che è servito a coprire il corpo di Gesù, e l'insistenza nel mantenere questo favoloso evento detiene esclusivamente motivi economici e il profitto che ne deriva. Mere speculazioni commerciali. Come fa in molte occasioni, la direzione Cattolica sceglie di ignorare la verità e crea tutte le situazioni che inducono fedele ingenuo a credere nella menzogna. Non c'è bisogno di questo e nulla per giustificare questa posizione da parte di nessuno. Ma fino a quando tutte le barricate di fuochi d'artificio finiranno, continueranno a fare rumore. Ripetono errori storici e vergognosi, e continuano nei loro cartoni animati e nella loro mimetizzazione. Casi come quelli di Galileo Galilei, Giovanna d'Arco, Giordano Bruno e di centinaia di altri, non dare l'esempio. La cupidigia, la mercificazione della fede, fanno continuare la fantasia,

          LA VERITÀ SU "IL SINDONE" 

        Intorno al 1450, un foglio con segni, che avrebbero dovuto essere il sudario che avvolse il corpo di Gesù, divenne di proprietà di Luigi di Savoia, un importante membro del clan influenti del Medioevo. Questo era stato acquistato Margherita Charny, vedova di Humberto de Villersexel, a causa della grave crisi finanziaria di questa. Margherita aveva preso il mantello del castello di suo marito, poi il conte di La Roche nel 1415, a causa di saccheggio avvenuto nella Guerra dei Cent'anni, ha rimosso il sudario di Collegiata di Lirey, nella frazione di Saint Hippolyte-sur-le Doubs. Ma questo stesso tavolo era uno scandalo dal momento che intorno al 1390, in merito alla denuncia fatta dal vescovo Pierre d'Arcis, che si è diffusa la notizia che editto "venerata reliquia" era in realtà una frode, essendo stato prodotto da un pittore, suo conoscente. Il manifesto è stato inviato in una lettera al poi "antipapa" Clemente VII di Avignone, che descrive che il mantello con i dettagli di accuratezza, denuncia la falsificazione attraverso la confessione del pittore che aveva. Tuttavia, contrariamente alle aspettative, Clemente ha detto la reliquia come sacri (i risultati finanziari che hanno prodotto) e ha cominciato ad offrire indulgenze a chi soggiorna per vedere la "Sindone" In precedenza lo stesso re Carlo VI di Francia, su raccomandazione del Enrico di Poitiers, arcivescovo di Troyes, aveva già dichiarato il mantello un inganno. Ma la decisione di Clemente ha rianimato la credenza popolare e il cenno del "perdono dei peccati", riportando il pubblico.

        Con i Savoia, il mantello rimase per oltre 500 anni, trasferito nel XVI secolo a Torino. Nel 1983, l'ex re italiano Umberto II ha fatto la donazione presso la Santa Sede, in Portogallo, dove fu esiliato, approfittando di una visita di Papa Giovanni Paolo II. Agli inizi del XVI secolo, 1508, per volere dei Savoia, un restauro è stato commissionato ad un famoso pittore fiorentino, Leonardo Da Vinci. Questo ha visto la puerilità di marche e pittura ruvida, al di là della inevitabile decadimento, ha anche deciso di elaborare un sudario "autentico". Utilizzando tecniche che già sperimentato in altre opere, e dopo aver ricevuto il "Impero achemenide" un bel pezzo di tessuto di lino cotto e un secolo prima, Leonardo da Vinci ha elaborato il sudario corrente, che è (a volte) nel Duomo di Torino. L'ordine fatto dai Savoia arrivò con una nave speciale nel porto di Genova. E, seguendo le raccomandazioni, ha reso il pezzo "semi-acropoiet", che non è fatto da mani umane, ma completato da loro.
                                            
                                                    TECNICA DA VINCI


        Il tessuto ricevuto media circa 5,20 mm X 1,35, doppo ricortato in la mesura actuale, e ha una ispeciale, perché sebbene sia denso è riflettente, impermeabile. Costruito in un luogo adatto vicino a Firenze, una grande "Camera obscura" fu eretta negli stampi e negli schemi già usati nell'antichità dagli egizi, 300 anni prima di Cristo. Con il cadavere di un soldato ucciso in una caduta, Da Vinci segnò la parte anteriore e posteriore della crocifissione e, come se fosse una fotografia, impregnò l'immagine sul fronte e sul retro, usando il solfato d'argento, come reagente. Usando il sangue umano (a cui aveva accesso nei suoi esperimenti per definizioni anatomiche e muscolari) e dissezioni, ha fatto i segni delle piaghe nei luoghi definiti. È importante notare che sono stati utilizzati due o tre tipi di sangue, che possono essere visti nell'analisi dei segni AB in alto e O e A nelle parti inferiori della parte.

        Per terminare il lavoro, tuttavia, era necessario posizionare una faccia, poiché quella del cadavere usato non si prestava a questo, a causa del gonfiore e delle caratteristiche non gradevoli. Seguendo la sua naturale vanità, evidenziata dal Super-Io, il pittore collocato nell'otturatore della camera oscura, la forma del suo stesso volto! Quindi, ciò che vediamo sulla "Sacra Sindone", piuttosto che la replica del volto di Gesù, è il volto di Leonardo da Vinci, allora di circa 60 anni.
        La sproporzione tra la faccia e il corpo della Sindone di Torino è già stata osservata tecnicamente. Ciò è dovuto all'altezza del cadavere, più grande di Da Vinci circa 15 centimetri, il che spiega la distorsione.

        Un dettaglio che deve essere sottolineato è che questi dati sono noti a quasi tutti i clericali, certamente da gran parte del Vaticano, compresi i papi Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e l'attuale Francesco. Come è anche di conoscenza generale, l'esistenza di almeno quattro copie reali della Sindone di Torino, ricavate dal negativo della foto scattata da Secondo Pia, all'inizio del XX secolo. Era un processo inverso a quello usato da Da Vinci, ovviamente.

        Giusto per illustrare, va notato che Leonardo Da Vinci, oltre che un mistico, era un inventore, ricercatore, scienziato e anche un pittore straordinario. Ma, inutilmente, e auto-adoratore. Egli idolatrava se stesso! Tanto che, è anche noto, il suo volto appare prominente in due delle sue opere principali, essendo Gesù nella Santa Cena ed è il volto di se stesso, che appare con il corpo di Caterina nella sua pittura Mona Lisa! Sì, il volto di Mona Lisa è il faccia di Da Vinci!

        "La Sindone" è quindi una grande opera di uno dei più grandi pittori che l'umanità abbia mai conosciuto, e per questo motivo è molto preziosa. Ma quale, come me, non dovrebbe essere messo nelle reliquie per l'adorazione degli ingenui, e deve essere "restituito" alla sua opera d'arte, come quelle che esistono in numero eccessivo nelle chiese di tutto il mondo senza giustificare il donazioni fatte, come se fossero opere santificate. 
         Aspettatevi un po 'di onestà, almeno!
        Le beatitudini, gli insegnamenti di Gesù sono molto più preziosi di vestiti, esche, fantasie. Questo è ciò che deve prevalere.

                                      Pier Giorgio Frassati - spirit

                      Messaggio ricevuto il 29  marzo 2018 a Peschiera Del Garda, Italia, dal canale Arael Magnus Lazarotti.
Conttati con Arael per fundoamor@gmail.com

segunda-feira, 4 de junho de 2018

Mensagem de Danny- espírito

MENSAGEM DE DANNY- espírito-
 ENCONTRO EM PARIS, COM OS PAIS



            Eu, Arael Magnus, relato a maravilhosa experiência que vivi, no contato com o espírito de Danny, uma jovem simpática, muito agradável, com a qual tive um primeiro encontro na cidade de Konstantz, conforme descrevi na mensagem anterior. Em minha viagem de ônibus, de Friedrichshafen (Alemanha) até Paris (França), pude ter contatos com meu amigo espiritual Edu. Nas 17 horas de percurso, sobretudo pela madrugada, pelo menos 4 vezes trouxe-me ele notícias. O assunto principal era a programação do encontro com Danny (espírito) e seus pais.
            Edu informava que estavam tendo dificuldades para encaminhar o casal Erly e Graça até a "cidade Luz".
          Naquela noite estavam (segundo Edu) na Catalunha, em Barcelona. Comentou sobre o roteiro, até sobre o engajamento do casal a uma manifestação política, de um grupo favorável à independência da província espanhola, falou sobre o presente de um boné, relatou a visita e as rogativas (sobretudo da mãe) na Catedral da Sagrada Família, e outros fatos triviais. Eram citações sem grande significado, mas que demonstravam que o casal estava sendo espiritualmente monitorado.

        NO CEMITÉRIO EM PARIS-


   Selfie tirada antes de me apresentar a Erly e Graça, que aparecem ao fundo.

        Naquela manhã de sol em Paris, 11 de abril, estava eu em Belleville (lugar predileto da grande cantora Edith Piaf) e após o café, deveria ir ao Cemitério Père Lachaise. De onde eu saí, na Rue Atlas, dava pra ir a pé. Cerca de 2 kms. Estava frio, por volta de 10 graus, mas, tanto a caminhada quanto meu nervosismo e ansiedade faziam que meu corpo estivesse aquecido.   
       O ambiente espiritual do Père Lachaise é bastante característico, e apesar de ser um local onde se cultiva a saudade, a tristeza pela ausência, é um lugar muito iluminado e com presenças bastante benfazejas, espíritos do Bem. Aqui e ali se percebem pequenas caravanas de espíritos em trajes brancos e luminosos, que (segundo Edu) fazem a coleta dos fluidos e dos ectoplasmas, usados tanto no socorro dos que ali estejam em necessidade, como também são transportados a outras colônias, nas quais servem de alimentos para espíritos em recuperação. Outros auxiliam, tanto a encarnados quanto aos desencarnados, tentando transmitir força e resignação a quem visita parentes e amigos. É portanto, um local com benéfica harmonia, organizado para dar boa acolhida aos que lá visitam, ou por alguma razão, ali permanecem.

        O ENCONTRO

        Quando chegamos ao Cemitério, fomos avisados por Edu de que os pais de Danny também já se dirigiam pra lá. E então fomos ao dólmen de Allan Kardec (Leon Hipolyte Denizard Rivail), pois eles iriam direto a este local, conforme indicação feita por Danny- espírito- na noite anterior. O túmulo de Kardec é um dos mais visitados do grande e famoso cemitério. Com certeza, é o que recebe mais flores, bouquets e coroas, durante todo o ano, sendo que os brasileiros representam pelo menos 80 por cento das visitas. Os franceses pouco conhecem dele e na cidade de nascimento do Codificador, Lyon, praticamente ninguém sabe a respeito do professor.
Mas, é evidente a consideração das pessoas que ali vão, pelo número de flores deixadas no local.
        Ao chegar, estava já, junto ao túmulo, um casal de brasileiros, Teresa e Roberto, de Juiz de Fora-MG, com quem trocamos algumas palavras e referências. Teresa é espírita, ele "ainda não". De repente, com Edu, Danny pediu..."bata uma foto...agora". Com o celular, de costas para o túmulo, bati uma selfie (veja acima), e surpresa: Na foto aparece atrás, chegando ao local, Erly e Graça. Confesso que, -apesar da experiência mediúnica de mais de sessenta anos, nesta encarnação, acostumado com as coisas dos espíritos-, fiquei emocionado. Sou pai e avô, e sei o quanto significaria para os pais da moça, a situação que viveriam. Longe do Brasil, com a saudade gritando no peito....era grande o envolvimento dos sentidos.
         Armei-me com o melhor de minha coragem. Apresentei-me a Erly e Graça.                   Cumprimentando-os. Observei, com viva impressão, o boné da Catalunha usado por Erly. Parece uma coisa insignificante, mas, pra mim foi um registro de importância. Minhas palavras para Graça foram firmes e objetivas:
         -Senhora... sua filha está sentindo falta de seu sorriso!
         Graça se empalideceu, e a emoção aflorou. Erly, o pai, meio assustado, mas com vivo interesse e felicidade, se aproximou mais...e confirmou:- "Realmente, a Graça parece que perdeu "a graça"- brincou. Dali seguiu-se uma série de relatos e comunicados, feitos aos dois, com notícias do trabalho desenvolvido na espiritualidade pela filha e coisas várias. Informações sobre a Danny, sobre o desencarne e a constatação da falta do tão desejado sorriso. Ficamos um bom tempo a conversar, e eu passando algumas informações ao casal, já que na noite anterior havia recebido, via psicofonia, longa mensagem do espírito da moça, que está gravada.
        Alguns fatos pessoais foram relatados, e aproveitamos para ir ao túmulo de Gabriel Dellane (sucessor de Kardec e escritor espírita). No caminho, conversas, curiosidades, casos, presentes (uma pequena flor e duas sementes de pinus). Pelas trilhas entre túmulos, aproveitamos também para visitar o de Edith Piaf. Erly decidiu voltar ao de Allan Kardec, e no caminho, um espírito, com expressão suave pediu que Graça tirasse uma foto ao lado de um túmulo da família Altmeyer, que segundo ele (chama-se Alexander) foi família dela, quando da última encarnação.

        Algumas recomendações foram passadas ao casal, sobretudo quanto à imediata  reação contra a angústia, e de uma necessária iniciativa para a criação de Campanha do Enxoval, na cidade onde moram, Natal, para atender às gestantes carentes da região.
        Nos momentos do encontro estavam junto a nós, os espíritos da filha e também Edu. Ela muito emocionada, mas feliz, porque sentia que poderia, à partir dali, promover uma transformação na atitude dos pais.
        Mas, a missão não era apenas a do emocionado encontro com queridos genitores. A moça também estava bastante preocupada com o que está acontecendo na casa espírita que a acolheu, e o "encontro marcado" foi também um pretexto para que abordasse as providências, como veremos mais adiante.

         PEQUENA HISTÓRIA DE DANNY

         Danny viveu recente encarnação em Natal, no Rio Grande do Norte. Seu nome é Danyele Von Sohsten Monteiro, nascida em 1 de novembro de 1976, e desencarnada em 29 de março de 2011. Filha única, nasceu, viveu e desencarnou no lar de Erly e Graça. Sempre foi uma menina-moça diferenciada, preocupada com o próximo, disposta a servir, a ajudar, se emocionando com o sofrimento e as dificuldades dos outros. Algumas vezes, ao voltar da escola, estava sem alguma coisa, um caderno, caneta, uma blusa, objetos que ela doava aos que precisavam. Sua generosidade era espontânea, e estimulada pelos pais, que viam nisso um sinal de evolução espiritual da única filha. As pessoas que conviveram com ela, na última romagem, sempre têm uma história, uma situação, onde aparece a bondade e o desprendimento dela. Na casa espírita participava dos movimentos, da catequese, e era admirada e querida, por seu conhecimento, simpatia e interesse. Desencarnou aos 34 anos de idade.
         Atualmente, tem uma função importante em Colônia Espiritual no nordeste do Brasil, especificamente na região potiguar, onde dirige um trabalho voltado para crianças e jovens, desencarnados em situações de violência. Ali eles são "reestruturados".
        Em conversa com Edu, demonstrou intensa apreensão com o crescente número de abortos na região, provocados em grande parte pela carência das gestantes, que são impulsionadas, também pela miséria, a cometer esse nefasto ato, matando seres indefesos. A falta de assistência, a pobreza, a dificuldade em conseguir apoio material, tudo isso, aciona o gatilho do desespero.
        Falou sobre as atividades, enquanto encarnada, no "Bezerra" (Centro Espírita Adolfo Bezerra de Menezes, de Natal) encaminhada pelos pais. Disse que já pressentia, desde pequena, que não iria ficar muito tempo na Terra, e que a bênção por ter nascido naquele lar tão especial era um prêmio da misericórdia Divina. O amor, o cuidado, a dedicação de pai e mãe eram extraordinários, e logo foi engajada, com eles, na Doutrina Espírita. Mas chegou o tempo, inexorável, da separação. Assim, naquela terça feira, 29 de março de 2011 voltou à Pátria Espiritual.

        A MENSAGEM GRAVADA ANTES DO ENCONTRO

         Na noite de 10 de abril de 2018, na Rue Atlas, em Belleville, Paris, em pequena reunião particular, o espírito de Danny gravou mensagem psicofônica através do canal Arael Magnus. O material está registrado através de celular, e por isso, com baixa qualidade sonora. Mas a data está lá, gravada. Assim, preferimos transcrever o que foi exposto, para facilitar a compreensão. O encontro com os pais dela se daria no dia seguinte, 11 de abril. Nessa abordagem, o espírito da moça fala sobre assuntos muito sérios, problemas do centro que frequentava e ao final uma emocionada mensagem aos genitores.
         Danny contou um pouco sobre sua chegada ao mundo etéreo. Encontrou-se, como previsto pela Doutrina, na espiritualidade, com muitos parentes e amigos, desta e de outras encarnações, e foi logo convocada para atuar junto à Colônia onde está até hoje.
         Claro, no princípio a saudade era grande, mas aos poucos ganhou a consciência de que tudo estava em um plano prévio, e assim conseguiu se recompor com relativa facilidade. Valeram para essa readaptação, os ensinamentos e orações recebidos.

         ANIVERSÁRIO DE LÁGRIMAS

         No aniversário que sucedeu ao seu desenlace, entendeu o clima triste e a angústia demonstrada por seus pais, no cemitério. Era dia de Todos os Santos, véspera de Finados, sete meses após sua partida.
         Sua surpresa maior, entretanto, foi quando, em 3 de Dezembro de 2012, recebeu permissão para visitar o antigo e abençoado lar. Era aniversário de Erly. Mas ao invés de alegria, encontrou tristeza, depressão, inaceitação, e até uma certa revolta, sobretudo por parte da mãe. Não era isso que ela esperava, nem desejava encontrar.
         -"Foi um choque"- diz ela -" Minha mãe sempre foi de uma grande consciência espiritual, porém, seu coração bondoso e amigo, no entanto, estava amargurado, muito azedo."- informou , e continua- " Meu paizinho também me preocupava muito, pois ele se desdobrava para tentar explicar o que minha mãe já sabia, mas seus esforços esbarravam em lágrimas dela. E isso o entristecia muito, além de, claro, também sentir muito a minha falta."
         O espírito da jovem alegre, bonita, muito simpática, se contrai um pouco ao relatar esse tempo:
          - "Eu senti profundamente o lamentável estado em que minha mãe ficara. E me descobri meio impotente, pois dela e de meu pai recebi muitos ensinamentos, sobre a provisoriedade da existência carnal, e da eternidade do espírito. Não entendi bem a situação depressiva deles. Meu abatimento e desequilíbrio foi logo pressentido na Colônia onde atuo, pois era indisfarçável a minha melancolia. Foi duro o golpe."
           Por instantes a comunicante pára, e após uma pausa, adianta:
          -"Busquei (como sempre meus pais me ensinaram) apoio nas orações, e auxiliada por alguns mentores, fui atrás de possíveis soluções, a fim de minimizar aquele drama. A primeira providência (que durou mais de um ano) foi ir até o "Bezerra", em dias de sessão. Consegui a autorização para tanto. Imaginei poder falar com alguém lá, ou dar algum sinal a meu pai (que de vez em quando fazia algumas resenhas na casa) ou à minha mãe, que fica na cabine de energização e passes. Infelizmente não consegui resultados práticos. Cheguei até a tentar outras casas espíritas, mas também não tive nenhuma receptividade, diante da ansiedade em tentar melhorar o estado de minha mãe, que, a despeito do tempo que passava, ao invés de melhorar, só piorava."-
        E prosseguia o espírito de Danny, na noite anterior ao encontro no Père Lachaise.
         -"Importante frisar que no "Bezerra", decepcionou-me a maneira pela qual os trabalhos estavam sendo conduzidos. Não pela vontade ou empenho dos participantes encarnados, mas sobretudo por atuação de uma grande falange de obsessores, que ali se instalou, desde 2008, e que estava (infelizmente ainda está) direcionando as atividades da casa. A caridosa missão da espiritualidade estava sendo substituída pela enganosa "pureza doutrinária", muito mais voltada para a parte mercantil da Doutrina, através da intensificação e "reformas e ampliação" da livraria e dos cursos, com a venda de caras apostilas, mercado de livros intenso e crescente, além de uma anti-cristã elitização e formação de facções dominantes."
         E explica_
         -"Essa falange ainda está instalada, e é composta sobretudo por ex-religiosos (católicos e protestantes) e combatentes do espiritismo. Ao serem levados para a doutrinação, estes espíritos perceberam a fragilidade do sistema de defesa da casa, devido sobretudo à mistificação de alguns médiuns (fascinados e vaidosos, repetitivos), e da interferência nociva de conselheiros (de fora, principalmente da Bahia e Pernambuco), que estimulavam a venda e o comércio de livros, a interminável realização de cursos estéreis, maioria sem grande conteúdo, só pra "encher linguiça" e a conta no banco. A desculpa sempre foi a mesma : é para arrecadar fundos que sustentam às atividades de caridade da casa.
         Infelizmente esse quadro está contaminando todas as reuniões, e aumenta, de modo lamentável, o número de obsidiados, inclusive entre os dirigentes."

          E o espírito de Danny aduz:

         -"No ano de 2015 tomei conhecimento, através de uma amiga na Colônia em que trabalho, de uma série de cinco mensagens de um ex-presidente da FEB, (o espírito de Dr. Juvanir Borges)*, que, tentando mandar alguns avisos de alertas a antigos companheiros, esbarrou na mesma impossibilidade que enfrentei. Li, atentamente estas informações, o que motivou a busca por esse ex-presidente. Por sua vez ele encaminhou a minha solicitação a este amigo que nos acompanha, Edwald Harrington, o Edu.
          Ele próprio, Edu, esteve por quatro vezes nas reuniões, comigo. Constatou a dificuldade e os desvios ali acontecidos. Tentamos nos aproximar de alguns médiuns da casa, como Leila e Ney, por exemplo, mas, os obsessores dominantes do salão não permitiam que as comunicações fossem feitas. Ou eram impedidas, desviadas, ou superpostas por mensagens sem sentido. Ismael tentou também nos ajudar, mas foi barrado. Para complicar, observamos que o domínio das atividades do centro estava cada vez mais contaminado, e como erva daninha. a corrente maligna tomava conta de tudo. Percebi até mesmo na evangelização infantil, a influência ruim."
         E lamenta:
        "Por isso, as pessoas que buscavam o apoio, as orientações, os passes, ou não conseguiam os objetivos ou, em muitos casos, ficavam piores do que antes. Comunicações vazias, copiadas, superficiais, sem profundidade, passaram a espocar, como se tivessem sido ditadas por figuras importantes. O nome de Bezerra de Menezes é o mais prejudicado neste aspecto, pois é usado como "sustentação" de um quadro deletério. No centro e fora dele, grotescos episódios de falsificação grosseira, por pessoas da casa e por ...ilustres...e mentirosos visitantes, cheios de regras e trejeitos, mas distantes do fulcro da caridade com Jesus. Os danos  que isso produz são muito grandes."
         Após breve pausa, já com a emoção mais controlada, o espírito de Danny prossegue:
        - "Fiquei muito preocupada com a situação. Milhares de pessoas (dentre às quais minha família), receberam valiosas e muito importantes lições sobre a Doutrina Espírita, sobre a vida, sobre a virtude, ali, no "Bezerra". São muitas vidas encaminhadas, transformadas, orientadas, libertas de obsessão, informadas sobre a realidade da existência física e espiritual."
         E continua:
         -"Eu senti que alguma coisa tinha que ser feita, tem que ser feita, com o propósito em modificar, sacudir, promover uma volta de um ninho de amor, de solidariedade, de acolhimento, como foi o querido centro até algum tempo. As interferências nocivas da elitização, das vaidades e da mistificação (sobretudo vindas de fora) precisam ser banidas."
          E o espírito de Danny avança em seu relato:
          -"Eu tenho, com esta mensagem e com esses episódios e encontros, um objetivo pessoal, familiar, sentimental, que é o de fazer com que minha amada mãezita se recomponha, sobretudo isso. Mas, decidimos (eu e Edu) que podemos aproveitar a oportunidade que nos dá esse canal mediúnico, de levar essa advertência, de fazer com que as pessoas refaçam suas práticas, repensem, reflitam.             Se lerem as mensagens de Dr. Juvanir vão descobrir onde e como mudar. Ali está a receita com detalhes. É uma oportunidade que eu tenho, já que segundo Edu, estas podem ser as últimas manifestações mediúnicas deste senhor. Claro que sei que vou ferir sensibilidades e provocar reações e melindres. Inevitável que, de algum modo isso cause constrangimento. Mas daqui posso enxergar melhor do que muitas, que insistem em não ver. Como sempre, não cometerei a falha da omissão, mesmo que, em algum instante possa resvalar no exagero. Em algum tempo, os que não aceitem de momento, poderão compreender melhor minha atitude e os propósitos a que se destinam."
         Sem explicar com mais detalhes o parágrafo sobre o "encerramento das
comunicações", o espírito de Danny continua sua explanação:

       "-Enganam-se aqueles que pensarem que trago em meu coração qualquer mágoa, ou ressentimento sobre esse antigo lar de amor. Pelo contrário, sou eternamente grata ao "Centro Espírita Adolfo Bezerra de Menezes" por tudo que ali aprendi, vivenciei, recebi. E é por saber dessa importância, e por saber que esta Casa sempre foi determinante de comportamento, tanto para a sociedade em geral, quanto para outros templos, que aceitei e empreendo essa iniciativa. Entendo que o problema dessa invasão dos obsessores não é só da Itororó, mas afeta também com muita intensidade a Federação do Tirol, e a praticamente todas as casas, de Natal, do Rio Grande do Norte, enfim, a todos os núcleos espíritas, hoje afinados com a federação nacional, em todos os lugares do país. E é preciso mudar. Se vissem a fila que se forma atrás do centro, na rodovia, de espíritos buscando ajuda, certamente correriam com as transformações."
        Após breve pausa, explica:
        -"Se minha motivação é pessoal, meu empenho, acreditem, é fraterno, universal.          Percebo o quanto estão se afundando dirigentes bons, bem intencionados, mas seduzidos por um caminho, que não só vai destruir a eles próprios, mas causar enormes prejuízos a milhões de pessoas, encarnadas ou não, que dependem dos esclarecimentos e respostas que só a Doutrina espírita pode oferecer".
        E com autoridade arremata:
        - "A necessidade das mudanças é imediata ...é pra ontem! Podem e devem ser adotadas. E não se enganem: há um número muito significativo de espíritos ligados à casa, à Federação, ao RN, que já se aliam a esse propósito. Estou sabendo do movimento de outros espíritos em outros estados (Minas, Paraná, Rio Grande do Sul, Maranhão e outros) que também poderão usar de recursos como os que usei (de fenômenos) para definir a recolocação das coisas nos trilhos. Todos estamos dispostos a colaborar, a ajudar no que for preciso, para uma mudança de rumos. A espiritualidade superior saberá reconhecer e fortalecer o esforço no sentido da necessária remodelação. Mas, se a resistência e a teimosia se fizerem presentes, iremos mais fundo, e vamos chutar o balde! Muitas coisas (condenáveis!) que não precisam ser ditas agora, podem vir à tona, se for preciso engrossar o argumento de transformação. Esperamos e desejamos que isso não seja necessário."
        E num recado pessoal conclui:
        - "Não adianta repisar a velha saída de que...os incomodados que se retirem. Não nos afastaremos, por amor, verdadeiro amor a todos da casa e por dever da causa... até que esses infelizes irmãozinhos da prejudicial falange sejam enviados para tratamento e deixem o caminho livre para a solidariedade e orientação, que devem voltar a ser praticadas. Reiteramos a afirmação de que que, se esta falange ali atua e permanece é por consentimento ou invigilância da direção. Cachorro entra na igreja porque acha a porta aberta..."
        E se despede:
        "Com carinho, com afeto, rogando a Jesus e aos espíritos superiores, para que possa acompanhar e inspirar os passos e atos de todos nós, aceitem um abraço de Danyele"

          E após essa dissertação incisiva, o espírito comunicante gravou um recado para o casal Graça e Erly- mãe e pai.



        MENSAGEM PARA MEUS PAIS

        - "Papai e mamãe, que Jesus os ampare hoje e sempre.
        Recordo-me agora, certa vez, em casa, quando papai leu uma página de um livro de Chico/Emmanuel, (se não me engano, Vinha de Luz), onde uma frase se destacou:- Quem se vira de costas para o sol, fica na sombra, na sua própria sombra!
         É isso. O sol da Verdade precisa estar sempre em nossa consciência.
         O espírito, como o amor que nos une, é eterno, imperecível, e a nossa impaciência e ansiedade, mesmo que tentem, não podem interromper a marcha natural dos acontecimentos, dos caminhos da vida. A oportunidade da encarnação na Terra é, sabemos, chance de reparação, de aperfeiçoamento, para todos. Mas é passageira, para todos, sabemos disso.
        Mamãe... nada foi diferente do que foi programado, do que a gente mesma escolheu, antes de encarnar. É exatamente daquela forma que a senhora explicava, com seu carinho e sabedoria. As três décadas e meia de convivência, recebendo o seu desvelo e cuidado insuperáveis, fortaleceram em mim as convicções da importância das virtudes, para nossa evolução.
        Não entendo (e não aceito!) suas lágrimas, sua tristeza, sua revolta, sua cobrança com Deus, e quero o seu sorriso de volta! Sem demora...Já! Se vira....mas eu quero e preciso! Você é minha prenda maior, e a cara triste, fechada, ressentida, não condiz com o conhecimento que demonstrou a vida inteira, para nós. Você é rochedo, fortaleza, e tem que se comportar assim! Sabe aquele baton...
        Mamãe querida.... Olhe para a minha foto na sala, e veja ali um ser que muito te ama, e ama o seu sorriso, sofrendo com seu desespero, com suas lágrimas de dor! 
        Eu, sempre que posso, estou a seu lado, e ao lado de papai, mas dói-me muito conviver com sua amargura. Cadê aquela mulher valente e sábia, orientando os outros? É só de mentirinha? Não...linda... é preciso reagir, compreender e continuar me ajudando, ajudando a todos, com suas orações e com seus recados, tão doces e amáveis. Você e papai ainda têm muita coisa a realizar. Você merece tudo mamãe, mas não precisa de piedade, nem minha, nem de ninguém! E eu tenho pressa de que seu sorriso volte logo...
        A senhora receberá do Edu (através do sr. Arael) as coordenadas sobre a campanha. É preciso fazer isso, maínha. É preciso apoiar as gestantes nas favelas, na Novo Horizonte, na do Japão, na do Peão, enfim... aí pertinho...  temos mais de 40 comunidades miseráveis, onde são cometidos os assassinatos de crianças, pelo aborto, devido às carências materiais. Eu preciso da ajuda da senhora e de papai nisso, rápido. Se a senhora fizer isso rápido, eu prometo atender àquele pedido feito antes de ontem, na Sagrada Família...prometo! Olha, siga as recomendações que serão passadas pelo Edu, através do médium, sobre a cabine, a campanha, e também o cabelo. Você vai ficar mais gata com o cabelo grisalho...pode crer. 
         Te abraço com muito amor, sentindo seu cheirinho, beijando essa carinha linda... fique com Deus. JAMAIS te deixarei. Minha vida tem Graça, porque minha mãe é a Graça. Com sua bênção, com o meu beijo.

         Papai querido...te amo muito...muito ...
         Os ensinamentos e o carinho que a mim foram passados pelo senhor, fizeram com que minha consciência sobre a vida espiritual se expandisse ainda mais, o que facilitou muito minha readaptação. Estejas certo de que o roteiro é aquele mesmo, sobre o que tanto conversamos. É daquele jeitinho, sem tirar nem por. Junto com mamãe, implemente a campanha que ela vai saber amanhã, porque, (segundo fiquei sabendo), por conta da perda de tempo com lamentações e chororô, há um vazio na caderneta de vida de vocês, na página de solidariedade. Vamos lá... mãos à obra...afinal de contas...quem é que mandou ensinar isso pra mim? 
         Tu, papai querido, tens sido um apoio carinhoso pra mamãe, mas dê um puxão de orelhas nela, quando perceber que a "fase está caindo". ...Tem muita coisa que vocês dois ainda precisam fazer, e ajudar. O senhor é craque nisso. Às vezes, quando posso visitá-los, na sala, deito-me no teu colo, pra matar um pouco a saudade. Te amo....demais...mesmo com esse nariz de bolota (risos) ... tu és o melhor pai do mundo... Que Jesus te abençoe e proteja, sempre... beijos.
         Da filha VIVA, que muito os ama, e que está ao lado de vocês, sempre que precisarem. Com a bênção de vocês, peço a Jesus nos proteja a todos.
         Danny"- 10 de abril de 2018, (muito chic) em Paris.

        Nb- Maínha, eu tenho necessidade de ouvir pelo menos uma vez por semana o Prelúdio de Bach, na Ave Maria de Gounod, nesse (mofado) piano. Dá pra ser? Beijos.

(Mensagem psicofônica recebida por Arael Magnus, em Paris, a 10 de abril de 2018)

* Mensagens de Dr. Juvanir Borges-
1- http://araelmagnus-intermdium.blogspot.com/2015/04/juvanir-borges-de-souza.html

2- http://araelmagnus-intermdium.blogspot.com/2015/04/juvanir-borges-espirito-2-de-5.html

3- http://araelmagnus-intermdium.blogspot.com/2015/04/tempo-de-revisao-3-de-5-obsessao.html

4- http://araelmagnus-intermdium.blogspot.com/2015/04/juvanir-borges-espirito-4-de-5.html  

5- http://araelmagnus-intermdium.blogspot.com/2015/05/

FUNDOAMOR- Fundação Operatta de Amparo e Orientação
Coroa Vermelha- Bahia
Contatos com Arael pelo fundoamor@gmail.com
Junho 2018